1976 - Cinque Bersaglieri uccisi a Teulada

Nel settembre 1980, quando arrivai al Primo Reggimento Fanteria Corazzato di Capo Teulada per svolgere il mio servizio militare, era ancora vivo il ricordo di un tragico avvenimento avvenuto 4 anni prima al Km. 71,900 della Strada Statale 195, che collega la caserma a Teulada e Sant’Anna Arresi. A distanza di oltre 40 anni, ho voluto ricostruire questo triste episodio attraverso i giornali dell’epoca.

L'Unione Sarda, 27 novembre 1976

Il Decimo Battaglione Bersaglieri Bezzecca, di stanza a Solbiate Olona (VA), facente parte della Divisione Centauro, si trovava in quei giorni in addestramento presso il Centro Addestramento Unità Corazzate di Capo Teulada. Nel tardo pomeriggio di venerdì 26 novembre 1976, un plotone di 20 uomini del Battaglione Bezzecca, al comando del Sottotenente Michele Raffa e composta da un Sottotenente Medico, due Caporali e 16 Bersaglieri, stava facendo ritorno in caserma dopo una esercitazione di marcia, camminando in fila indiana sul ciglio sinistro della Strada Statale 195. Il lunedì successivo i militari avrebbero dovuto rientrare a Solbiate Olona.

Erano le 17.30 circa e la visibilità era buona. Improvvisamente, alle spalle della colonna, sopraggiunse a forte velocità una vettura Alfa Romeo Giulia 1300 di colore rosso, proveniente da Sant’Anna Arresi e diretta a Teulada, che piombò sul plotone travolgendolo.

L'Unità, 27 novembre 1976


Corriere d'Informazione, 27 novembre 1976

Rimasero uccisi sul colpo cinque militari: il Sottotenente Michele Raffa, originario di Avola, in provincia di Siracusa, il Caporale Fabrizio Righini ed i Bersaglieri Ciro Dercenno, Ercole Quinto e Giancarlo Pavan.

Corriere d'Informazione, 27 novembre 1976

Il Caporale Righini era originario di Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, il Bersagliere Cercenno di Napoli, ma residente a San Lazzaro di Savena in provincia di Bologna, i Bersaglieri Quinto e Pavan di Bonavigo, in provincia di Verona.

La gravità di uno dei feriti indusse alcuni quotidiani a parlare di 6 vittime.


La Stampa, 27 novembre 1976

Corriere della Sera, 27 novembre 1976

Furono invece 13 i soldati che rimasero gravemente feriti: Paolo Canali (trauma cranico, originario di Bergamo), Carmelo Dalbora (fratture, lesioni e trauma, originario delle Isole Eolie), Martino Cislaghi (politraumatizzato), Sergio Fornai (fratture), Ciro Vanacore (fratture), Angelo Miele (contusioni alla colonna vertebrale e ad un rene), Pietro di Stefano (Palermo, fratture), Ludovico Bulgarelli (Verona, contusioni), Roberto Giorgi (Rimini, fratture agli arti), Giuseppe Della Spina (Potenza, fratture agli arti), Pierluigi Zibra (fratture), Giuseppe Bruno (fratture esposte omero e femore sinistri), Giuseppe Costa (trauma addominale). Vennero trasportati negli Ospedali di Cagliari, Iglesias e Carbonia.

Illesi solo il Sottotenente Medico Vittorio Vescovi ed il Bersagliere Orazio Palmieri, originario di Gela.

L'Unità, 28 novembre 1976

La Stampa, 28 novembre 1976

L’investitore fu un meccanico di 22 anni, che stava rientrando a Teulada alla guida dell’Alfa Romeo Giulia 1300, di proprietà di un cliente. L’uomo era sprovvisto di patente, che gli era stata ritirata due anni prima, perché coinvolto in altro incidente, ed era in possesso di un foglio rosa scaduto. Dopo l’incidente, in cui rimase leggermente ferito, fu ricoverato la sera stessa presso l’infermeria del Primo Reggimento. Il giorno seguente fu interrogato dal Pretore di Teulada e poi trasferito al Carcere del Buon Cammino a Cagliari, con l’accusa di omicidio colposo plurimo e di porto e detenzione abusiva di arma. Nell’auto finita fuori strada venne infatti ritrovata una pistola. La vettura investitrice rimase sotto sequestro presso la Caserma Carabinieri del C.A.U.C.

Nei giorni successivi i feriti ricevettero la visita del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale Cucino, del Comandante del III Corpo d’Armata Generale Anzà e del Comandante della Regione Militare Centrale Generale Leonelli. 

I funerali delle vittime si svolsero martedì 30 novembre della chiesa della Caserma del Primo Reggimento alla presenza delle più alte autorità militari e civili. La Messa venne officiata dall’Arcivescovo di Iglesias Monsignor Cogoni. Il Governo era rappresentato dal Sotto Segretario alla Difesa Amerigo Petrucci.

I Funerali nella Chiesa della Caserma

L'unione Sarda, 30 novembre 1976

Al Sottotenente Raffa è stata dedicata una via ad Avola, sua città natale.

La Via dedicata ad Avola al Sottotenente Raffa

Ogni anno il tragico episodio viene ricordato sul luogo, ove è stato eretto un monumento e presso le sezioni dell’Associazione Nazionale Bersaglieri delle località da cui provenivano le vittime.

Il monumento sul luogo dell'incidente (foto di Sebastiano Soggiu)

Cerimonia di commemorazione, anno 2013 (foto di Sebastiano Soggiu)


La freccia indica il luogo dell'incidente, nei pressi della Caserma


Fiamma Cremisi, febbraio 2017



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