1910: “La Croce Verde – Giornale mensile di propaganda” - 1^ parte
Una approfondita ricerca effettuata presso gli archivi della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (BNCF) mi ha consentito di individuare, ad oltre 110 anni dalla pubblicazione, una raccolta del giornale mensile “La Croce Verde” pubblicato a Milano nel 1910 e 1911.
Il primo numero (luglio 1910) |
Come mai la BNCF conserva la raccolta di un giornale milanese?
Tutti gli editori italiani, o gli altri responsabili della pubblicazione individuati a norma di legge, sono tenuti a consegnare alla BNCF, entro 60 giorni dalla prima diffusione pubblica, una copia delle opere monografiche o periodiche edite su supporto cartaceo o digitale.
Quest’obbligo, denominato istituto del deposito legale, è stato regolato organicamente per la prima volta in Italia da un editto di Carlo Alberto del 26 marzo 1848. Nel 1869, cinque anni dopo il trasferimento della capitale da Torino a Firenze, fu designata come destinataria dei documenti oggetti di deposito legale la Biblioteca Centrale di quest'ultima città, che nel 1885 fu affiancata dalla Biblioteca Vittorio Emanuele II di Roma, costituita nel 1875.
La BNCF, insieme alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, ha quindi il compito di raccogliere, salvaguardare, conservare e rendere fruibile la memoria della cultura e della vita sociale italiana e costituisce l’Archivio Nazionale del Libro.
I Primissimi (archivio CVAPM) |
La prima testata del mensile |
Numero 1 – Luglio 1910
Oltre all’editoriale del
Presidente, troviamo nel primo numero della rivista alcune rubriche che si
ripeteranno poi in tutti i numeri successivi: le statistiche dei servizi fatti,
la cronaca dell’associazione, gli atti del consiglio direttivo. Alcune inserzioni
pubblicitarie consentivano di coprire i costi di stampa.
Apprendiamo così che nel giugno
1910 la C.V. ha effettuato 228 servizi, a cui parteciparono 123 volontari; 45
trasporti vennero effettuati con autolettighe, tra cui l’automobile ospedale Pompeo
Confalonieri, la prima ambulanza dell’Associazione.
L’ambulanza ospedale Confalonieri in una cartolina dell’epoca (collezione A. Minissi) |
Il milite Sangalli si era tuffato
nel naviglio per il salvataggio di un suicida; il sotto caposquadra Androni aveva
arrestato coraggiosamente un cavallo imbizzarrito in via Farini, evitando
pericolo grave ai passanti; quattro militi chiamati in Corso di Porta Romana
117 per una signora che si era barricata in casa ed aveva cercato di darsi la
morte, non riuscendo a scardinare la porta, erano penetrati per una finestra
facendo scala umana tra loro.
Articoli del numero 1 |
Numero 2 – Agosto 1910
Nel mese di luglio la C.V. ha
effettuato 230 servizi, di cui 73 in autolettiga; un articolo, che riprende
quanto pubblicato dal quotidiano “Il Secolo”, afferma che “…la nostra Milano
ha sempre delle iniziative che aiutate, oltreché dallo scopo altissimo, da un
elevato sentimento di solidarietà sociale, riescono a risultare utili quanto
insperati. La Croce Verde ne è un esempio. Sorta nel 1905 da umilissimi
principi, sulla base di oscuri, modesti operai che per soccorrere i percossi
dal dolore, prestavano la loro opera gratuita tassandosi puranco di un
contributo mensile per le varie spese, è arrivata oggi a possedere oltre che
lettighe a mano, a cavallo, ben 5 automobili, estendendo la sua azione benefica
ai Comuni vicini, ai quali sostituisce all’antiquata, barbarica ambulanza il
moderno e rapido automobile”.
Articoli del numero 2
Numero 3 – Settembre 1910
Un articolo in prima pagina
celebra Annetta Rancati, la “Finanziera della Croce Verde”. “A questo
mondo ci sono istituzioni fortunate perché capaci di trovare certe persone
imbevute dalla nascita di un entusiasmo creatore di energie, e suscitatore di
eguali energie negli altri. Una di queste istituzioni è la C.V. di Milano, la
quale, fin dal principio della sua vita operosa, ha attratto nella sua orbita
una persona vibrante d’amor pel bene, per tutto quanto è altruismo e pietà per
i sofferenti... la Signora Annetta Rancati, contabile, ragioniere, archivista,
finanziera da 5 anni della C.V. per lo stipendio insigne di lire zero e zero
centesimi… siamo certi che questa tempra modesta si offenderà quasi della
pubblicità che diamo alla sua opera benefica… ma la C.V è riconoscente.”
Annetta Rancati |
Ad agosto sono stati effettuati 254 servizi; 12 trasporti hanno accompagnato in totale 59 pazienti all’Ospedale Psichiatrico di Mombello. Sono stati anche trasportati 11 cadaveri al cimitero, perché all’epoca le lettighe erano autorizzate anche a questo macabro tipo di servizio.
Pubblicità a pagamento |
Articoli del numero 3 |
Numero 4 – Settembre 1910
Un interessante articolo a pagina 3 dal titolo “La
scomparsa del cavallo” illustra i probabili benefici dovuti alla
sostituzione del cavallo con l’automobile. “Anzitutto, con la scomparsa del
cavallo dalle nostre città scomparirà anche forse totalmente la terribile
malattia del tetano. Quasi ogni anno si ha una fila di casi di questa malattia,
e quasi sempre dopo la metà di luglio. La storia in questi casi è quasi sempre
la stessa. Una piccola ferita trascurata, prodottasi cadendo sulla pubblica via
o insudiciandosi nella polvere. Nei
primi giorni la ferita non da noia di sorta, anzi pare guarita, ma dopo otto o
dieci giorni ecco la rigidità del collo, lo spasimo muscolare, sintomi
precursori della terribile malattia. Il bacillo del tetano non attenta
l’animale e negli intestini del cavallo trova un terreno ideale per il suo
sviluppo ed esce con gli escrementi ad insudiciare le strade della città.
Quando i cavalli non vi saranno più, questo pericoloso bacillo sarà bandito dai
grandi centri di popolazione. È dimostrato irrefutabilmente che anche le mosche
possono servire quali veicoli apportatori della febbre tifoidea, della
dissenteria, del colera e di ogni sorta di malattie intestinali. La scomparsa
delle mosche dalle città sarebbe quindi di immensa utilità per la salute
pubblica. L’automobile sarà dunque benvenuta per la scienza sanitaria e per
tutti quelli che si interessano sinceramente alla pubblica igiene. Oggi intanto
lo è pel trasporto malati, che si fa dalle Croci Verdi con grave danno del
bilancio delle medesime. Ma, o vivere modernamente, o morire. Senza contare che
l’aeroplano apre alle Società di Soccorso Volontarie un campo d’azione ancor
più straordinario dell’automobile.”
Pubblicità a pagamento |
Numero 5 – Novembre 1910
In ottobre sono stati
effettuati 237 servizi, di cui 48 in automobile. I morti trasportati al
cimitero sono 12, i pazzi a Monbello 38.
Un dettagliato articolo illustra
la nuova ambulanza a cavalli della consorella Croce Verde di Sesto San
Giovanni.
Ambulanza della Croce Verde di Sesto San Giovanni |
Numero 6 – Dicembre 1910
Viene data notizia delle
dimissioni del presidente Dott. Favari; Nella seduta del 28 novembre la
presidenza dell’associazione e la direzione del giornale vengono assunte dal
presidente onorario Dott. Borroni. Giuseppe Segre, nonno della Senatrice
Liliana Segre, viene chiamato a far parte del Consiglio Direttivo.
A pagina 3, un articolo
elenca i 30 militi che sono stati chiamati alle armi per svolgere il loro
servizio militare e che “…sempre conservano affetto per la loro Croce Verde,
tanto che frequenti sono le loro visite in Sede, per ritornare poi a prestare
l’opera loro altruistica appena inviati in congedo.”
Un altro articolo da notizia
della firma di un accordo preliminare di convenzione con la Croce Rossa
(sottocomitato regionale di Milano) e con la Assistenza Pubblica Milanese per “…
coordinare l’opera delle tre umanitarie istituzioni in tempo di pace, onde
riesca più efficace, sollecita e perfetta nell’interesse di chi soffre, specie
nei casi di pubbliche calamità… istituzioni tanto benemerite della nostra Milano,
agendo ognuna secondo la propria specialità, ma ad un unico fine, presentandosi
alla cittadinanza milanese unite, concordi e veramente sorelle e amiche,
daranno la maggior garanzia alle autorità tutte e alla nostra Milano della
serietà del loro proposito.”
Numero 7 – Gennaio 1911
Vengono pubblicate le statistiche sui servizi effettuati dal 1°
gennaio al 31 dicembre 1910.
Su un totale di 3059 servizi, solo 642 sono stati effettuati con mezzi “a trazione animale o meccanica”; gli altri 2417 sono stati svolti con lettighe a trazione umana. Altri 123 servizi sono stati passati alla consorella Assistenza Pubblica Milanese.
L’articolo più interessante del numero 7 è però quello che descrive con abbondanza di dati i mezzi a disposizione dell’associazione.
“Le automobili, le lettighe della Croce Verde costituiscono il valore documentato della potenza e della fede della nostra istituzione e dei sentimenti umanitari di coloro che la compongono. A titolo di valore e di tempo, giganteggia, prima fra esse, l’Automobile Ospedale Confalonieri, maestosa nelle linee, svelta nelle forme, grande nelle forze e nelle aspirazioni. Si apre ai lati, come una madre allarga le braccia ai suoi figli, protetta da una tenda, e si trasforma in tenda da campo capace di ricovero per 12 letti, più 4 dentro la carrozza. Essa è una ‘Isotta Fraschini’ 19-24 HP, ed è uscita splendente e elegante dalla Carrozzeria Sala nell’agosto del 1908. Per sua maggior gloria fece sventolare la bandiera della Croce Verde di Milano a S. Eufemia d’Aspromonte in occasione del terremoto calabro-siculo. È ora la mamma di 4 automobili, e merita un po’ di riposo, tanto che il lavoro giornaliero in città e provincia è fatto dalle altre affigliatesi a lei, mentre essa viene tenuta solo per le grandi occasioni o pei più gravi momenti.
Il parco automobili della Croce Verde in una cartolina dell’epoca (collezione A. Minissi) |
Il metodo Schafer |
Viene presentata la nuova tessera per i soci contribuenti e
perpetui, decorata con un disegno opera del pittore cav. Luigi Tornaghi. I
Militi trasportano un paziente tra la folla; sullo sfondo il Duomo di Milano; a
sinistra allegoria della Croce Verde.
Un interessante articolo illustra come comportarsi in caso
di infortuni elettrici. “L’elettricità, quella forza dinamica misteriosa che
fu scoperta e resa doma dai Geni Italici di Alessandro Volta, Luigi Galvani,
Antonio Pacinotti, Galileo Ferraris e Guglielmo Marconi, costituisce un
terribile fattore di distruzione o di pericolo per il disgraziato che, sia per
esercizio delle sue funzioni, come operaio o tecnico elettricista, sia per
sfortunata combinazione, tocchi uno dei conduttori.”
Viene anche annunciato l’acquisto di un nuovo telaio e motore marca
Wolsit 40 HP su cui verrà trasferita la carrozzeria dell’Automobile Ospedale
Pompeo Confalonieri. I militi contribuiscono con lire 3000.
Numero 9 – Marzo 1911
Viene pubblicata un’ampia relazione sull’assemblea generale ordinaria dei soci, tenutasi il 5 marzo, per l’approvazione del bilancio e per il rinnovo delle cariche sociali. La croce Verde ha 673 soci contribuenti e 150 militi attivi. Viene eletto presidente il Dott. Pollini, vice presidente Giuseppe Segre.
Vengono pubblicate le tariffe per il trasporto con “i vari automobili”
dell’associazione.
Il Consiglio direttivo delibera di dedicare l’automobile n. 2 alla memoria del Senatore Conte Aldo Annoni, compianto presidente della commissione di beneficenza della Cassa di Risparmio delle Province Lombarde.
Un altro articolo informa sul positivo esito degli esami di abilitazione per 22 militi della consorella Croce Verde di Rogoredo. In quegli anni Rogoredo, con le frazioni Nosedo e Chiaravalle, era ancora un Comune autonomo; verrà aggregato al Comune di Milano solo nel 1923.
Numero 10 – Aprile 1911
Un articolo in prima pagina riferisce in dettaglio sulla partecipazione
di una folta delegazione della Croce Verde di Milano alla festa per il primo
anniversario di fondazione della consorella Croce Verde di Lugano.
Lettiga a mano della Croce Verde di Lugano (da www.croceverde.ch) |
Campagna anticolerica ligure, Agosto Settembre 1911 (archivio CVAPM) |