Giuseppe Segre e la Croce Verde A.P.M.
Una ricerca presso l’Archivio Storico del Comune di Milano mi ha consentito di riscoprire dopo 100 anni l’originale di una lettera della Croce Verde A.P.M. al Sindaco di Milano, firmata dal Vice Presidente Giuseppe Segre. Ecco il racconto di chi era Giuseppe Segre, di ciò che ha fatto per la Croce Verde A.P.M. e del suo tragico destino.
Giuseppe Segre (da http://digital-library.cdec.it/cdec-web) |
Giuseppe Segre, nonno della Senatrice Liliana Segre, era nato a Milano il 30 marzo 1873, figlio di Marco Segre e Diamante Vitali. Nel 1897 si sposò con Olga Lövvy.
Olga Lövvy (da https://it.findagrave.com) |
Marchio della ditta Segre & Schieppati |
Nel 1905 Giuseppe Segre è tra i primi soci della Croce Verde
di Milano. Il suo nome compare per la prima volta sulle pagine del Corriere
della Sera, per aver offerto Lire 50 a favore dei terremotati della Calabria.[2]
Il 5 marzo 1911, all'età di 37 anni, Giuseppe Segre fu
eletto per la prima volta vicepresidente della Croce Verde, una scelta che
conferma il carattere aconfessionale ed apolitico che l’Associazione ha sempre
mantenuto nella sua lunga storia. Nel 1913, durante il mandato di Giuseppe Segre,
la Croce Verde si trasferì nella nuova sede di via Stella 31, ora via
Corridoni, all'incrocio con via del Conservatorio.
Giuseppe Segre (da http://digital-library.cdec.it/cdec-web) |
Nel 1915, allo scoppio della prima guerra mondiale, l'autorità
militare affidò in gestione alla Croce Verde gli ospedali della Guastalla e
della Comasina, i posti di ristoro della Stazione Centrale ed il trasporto dei
militari feriti che giungevano dal fronte dalla stazione agli ospedali.
Giuseppe Segre fu tra i responsabili dell'organizzazione di questa importante
attività, che proseguì per tutta la durata del conflitto.
Nel dicembre del 1916, a 43 anni, Giuseppe Segre fu il
protagonista e l'artefice di uno degli eventi più importanti nella storia dell’Associazione:
la fusione tra la Croce Verde e la consorella Assistenza Pubblica Milanese, la più antica associazione di soccorso esistente a Milano.
Corriere della Sera, 11 dicembre 1916 |
Giuseppe Segre era convinto che il pronto soccorso in Milano
esigesse un assetto nuovo, definitivo, inspirato a concetti largamente pratici,
tale da soddisfare completamente le attese della città, il cui territorio e la
cui popolazione erano cresciuti notevolmente in quegli anni. Quando le due
assemblee dei soci ratificarono la fusione, Giuseppe Segre fu eletto
all'unanimità vicepresidente del nuovo consiglio direttivo.
Il suo animo di patriota è confermato da un articolo del
Corriere della Sera del 5 maggio 1917, in cui si informa che Giuseppe Segre e
la moglie Olga hanno donato alla Patria grammi 43,50 di oro e argento.
Corriere della Sera, 5 maggio 1917 |
L’8 maggio 1917, è ancora il Corriere ad informare i
milanesi che Giuseppe Segre, attraverso la società di commercio di tessuti di
cui era titolare, ha donato Lire 1000 per opere di Assistenza Civile.
Corriere della Sera, 8 maggio 1917 |
Il 7 ottobre 1917 il Corriere della Sera riportò invece la
notizia che il Vice Presidente della Croce Verde Assistenza Pubblica Milanese
Giuseppe Segre era stato nominato da sua Maestà Re Vittorio Emanuele III
Cavaliere della Corona d'Italia, data "...l'opera assidua e benefica che
da parecchi anni esso dedica alla benemerita istituzione".
Corriere della Sera, 7 ottobre 1917 |
Amedeo e Alberto Segre (da http://digital-library.cdec.it) |
L'azienda lavorò con profitto, diventando un punto di
riferimento tra i produttori di calzature e pelletteria per la qualità dei
propri tessuti e la serietà dei titolari. L'attività commerciale si svolgeva
nella sede di via Illica 5, nel centro di Milano, dove Liliana, figlia di
Alberto, ricorderà di aver passato tante ore felici da bambina nascondendosi
tra le pezze di tessuti.[3]
Nel 1919 Giuseppe Segre mostra ancora una volta il suo animo generoso ed il suo affetto per la città di Milano offrendo Lire 5.000 per la creazione di una biblioteca presso gli Ospedali di Milano.
Corriere della Sera, 24 agosto 1919 |
Nel 1920 è tra i membri della Commissione di amministrazione
dei fondi della sezione milanese dell’Associazione Nazionale dei Mutilati.[4]
Alle elezioni del consiglio direttivo del 1921 ritroviamo il Cavalier Giuseppe Segre nuovamente eletto alla carica di vicepresidente amministrativo della Croce Verde A.P.M..[5]
Siamo
alla vigilia della marcia su Roma, di un ventennio che porterà all'Italia lutti
e dolori incommensurabili. Nel mese di giugno Giuseppe Segre viene promosso Ufficiale
della Corona d’Italia su proposta del Ministero della Guerra.
Corriere della Sera, 8 giugno 1921 |
Agli inizi del 1923 Giuseppe Segre, ormai cinquantenne, fu
nuovamente riconfermato vicepresidente della croce Verde A.P.M.. Il 15 gennaio
1923 controfirmò una richiesta di incontro che l’Associazione inviò al Sindaco
di Milano. Questa lettera, recentemente ritrovata dopo 100 anni nell’archivio
storico del Comune di Milano, costituisce l’unico documento autografo ad oggi
esistente del volontariato di Giuseppe Segre in Croce Verde A.P.M..
La lettera del 15 gennaio 1923 con la firma autografa di Giuseppe Segre (Archivio Storico Comune di Milano) |
Il contenuto dell’incontro tra la Croce Verde A.P.M. ed il Sindaco di Milano fu oggetto di un articolo del Corriere della Sera, pubblicato
il 10 febbraio 1923.
Corriere della Sera, 10 febbraio 1923 |
Sottoscrizione per acquisto lettighe - 1924 (Archivio Storico Croce verde A.P.M.) |
Liliana e Alberto Segre (da Wikipedia) |
Nel 1930, a seguito di un decreto del governo fascista, tutte le associazioni di volontariato dovettero sciogliersi e cedere sedi, uomini, mezzi ed attrezzature alla Croce Rossa Italiana.
L’11 novembre 1938 furono promulgate dal governo fascista le leggi
sulla difesa della razza.
All'inizio delle persecuzioni antisemite i forti legami tra
i dipendenti e la proprietà della Segre & Schieppati permisero di fare
fronte alle difficoltà e per qualche tempo l'azienda rimase attiva.
Divieti per i cittadini ebrei |
Nel 1943, con la nascita della Repubblica Sociale Italiana e
l'intensificarsi delle persecuzioni antiebraiche, l’azienda fu purtroppo
costretta alla chiusura, mentre i Segre cercavano di trovare scampo.
Il magazziniere dell'azienda Luigi Strada accompagnò Liliana
da Milano a Castellanza, dove si nascose per qualche tempo presso amici di
famiglia; Amedeo riuscì a nascondersi in campagna, mentre Giuseppe, ormai anziano
e malato, con la moglie Olga Lövvy, vennero fatti trasferire dal figlio Alberto
a Inverigo, in provincia di Como, dopo aver avuto rassicurazioni dal podestà
locale che, in quanto anziani, non avrebbero avuto problemi, perché
“impossibilitati a nuocere al Reich”.[6]
Giuseppe Segre, chiamato affettuosamente nonno Pippo dalla
nipote Liliana, era infatti gravemente malato di Parkinson e aveva bisogno di
assistenza continua. [7]
Campo di sterminio di Auschwitz Birkenau |
Nel corso del 1944 l'azienda Segre & Schieppati venne
confiscata dal regime attraverso l'EGELI (Ente di Gestione e Liquidazione
Immobiliare) e liquidata con la vendita all'asta delle attrezzature.[8]
La confisca della Segre & Schieppati (da archivio Intesa San Paolo) |
Vennero inoltre confiscati a Giuseppe Segre 6 appartamenti e
3 negozi in corso Buenos Aires, denaro in contanti e quadri, statue, arredi ed
effetti personali dell’appartamento di corso Magenta 55.[9]
Giuseppe Segre fu anch’egli arrestato con la moglie a
Inverigo (Como) il 22 maggio 1944.
Arresto di Giuseppe Segre (Archivio Prefettura Milano) |
Imprigionato a San Vittore, Giuseppe Segre fu poi trasferito con la moglie nel campo di Fossoli (Modena). Il 26 giugno 1944 fu deportato ad Auschwitz con il convoglio n. 13. È stato ucciso con la moglie al suo arrivo nel campo di sterminio di Auschwitz, il 30 giugno 1944.
Liliana Segre, numero di matricola 75190, è sopravvissuta
allo sterminio ed è stata liberata nell'aprile 1945, diventando una delle principali
testimoni della Shoah in Italia.
Il 20 novembre 2004 il Presidente della Repubblica italiana
Carlo Azeglio Ciampi ha conferito a Liliana Segre l'onorificenza di
Commendatore della Repubblica. Il 19 gennaio 2018 è stata nominata Senatrice a
Vita della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica Sergio
Mattarella “per aver illustrato la Patria con altissimi meriti in campo
sociale”.
Alla memoria del vicepresidente Cavalier Giuseppe Segre il
31 gennaio 2019 è stata posata una pietra d’inciampo davanti alla sua
abitazione di Corso Magenta 55 a Milano. Erano presenti la Senatrice Liliana
Segre ed una delegazione della Croce Verde A.P.M. con la bandiera dell’Associazione.
Le pietre d'inciampo dedicate a Giuseppe Segre, alla moglie Olga ed al figlio Alberto |
La Senatrice Segre in raccoglimento accanto alla bandiera della Croce Verde A.P.M. |
In data 17 marzo 2019 la Senatrice Liliana Segre ha visitato la Sede della Croce Verde A.P.M. per incontrare i volontari ed inaugurare una lapide dedicata alla memoria di Giuseppe Segre.
La lapide in ricordo di Giuseppe Segre inaugurata dalla
Senatrice Liliana Segre |
L'autore ringrazia l'Archivio Storico del Comune di Milano per la preziosa collaborazione.
[1] https://asisp.intesasanpaolo.com/intesa-web/stories/segre-schieppati-racconto-dalle-carte-del-fondo-egeli
[2] Corriere della Sera, 16 settembre 1905
[3] https://asisp.intesasanpaolo.com/intesa-web/stories/segre-schieppati-racconto-dalle-carte-del-fondo-egeli
[4] Corriere della Sera, 27 maggio 1920
[5] Corriere della Sera, 24 maggio 1921
[6] https://asisp.intesasanpaolo.com/intesa-web/stories/segre-schieppati-racconto-dalle-carte-del-fondo-egeli
[7] https://it.gariwo.net/giusti/shoah-e-nazismo/susanna-aimo-23080.html
[8] https://asisp.intesasanpaolo.com/intesa-web/stories/segre-schieppati-racconto-dalle-carte-del-fondo-egeli
[9] Corriere della Sera, 23 gennaio 2020