1950: La Croce Verde A.P.M. costruisce la sua nuova sede
Una ricerca presso l’Archivio Storico del Comune di Milano mi ha consentito di ricostruire nei dettagli le vicende che portarono alla costruzione della nuova sede della Croce Verde A.P.M. in via San Vincenzo. Nella Milano del dopoguerra, riviviamo la ricerca del terreno, la raccolta dei fondi necessari, la definizione del progetto e l’inaugurazione, avvenuta il 1° ottobre 1950.
Dalla sua ricostituzione, nel 1945, la Croce Verde A.P.M.
aveva trovato provvisoria ospitalità in alcuni locali a Piano Terra del palazzo
di Piazza San Sepolcro 9, sede della ex federazione commercianti, che col
passare degli anni e lo sviluppo delle attività dell’Associazione si rivelavano
sempre più insufficienti. Il Consiglio Direttivo decise quindi di mettersi alla
ricerca di una nuova sede, più adatta e decorosa.
In data 6 novembre 1947 l’Assessore all’Urbanistica e
Demanio Mario Venanzi, che era il figlio dell'Avv. Nello Venanzi, Consigliere
della Croce Verde A.P.M., ricevette una delegazione dell’Associazione, che gli comunicò
di essere alla ricerca di una sistemazione definitiva, non potendo rimanere nei
locali di Piazza San Sepolcro perché “…non
essendo ancora stati ripristinati i gravi danneggiamenti subiti in conseguenza
dei bombardamenti aerei, non poteva
continuare la sua permanenza nei locali stessi nella cattiva stagione”.
Mario Venanzi, Assessore all'Urbanistica (da senato.it) |
Le ricerche di una nuova Sede, in una Milano ancora deficiente
di locali e che era tutta un fervore di ricostruzione dopo le pesanti
distruzioni provocate dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, risultarono
però infruttuose.
L’ unica soluzione era ricorrere ad un atto di audacia: decidere la costruzione ex-novo della Sede Sociale. Così deliberò il Consiglio Direttivo, ed il presidente Generale Menichelli fu incaricato di iniziare le trattative con il Comune di Milano per ottenere in affitto un terreno su cui costruire la agognata sede.
Il 7 gennaio 1948 il Segretario Generale Vignolo ed il Comandante Marchini Luigi si recarono presso gli Uffici della divisione Urbanistica per visionare le tavole planimetriche rappresentanti le aree di proprietà comunale in varie zone della città. La delegazione della Croce Verde A.P.M. indicò all’Assessore Venanzi un’area in Via Verziere, occupato dalla Nettezza Urbana, o una porzione dell’area dell’ex Ospedale Maggiore, in via Francesco Sforza. Poiché tali aree non erano disponibili, l’Assessore propose l’area di uno stabile bombardato in Via Santo Spirito 20 ed un’altra area in via San Simpliciano, ma le stesse avevano una superficie insufficiente.
Adatta allo scopo sembrò invece essere una parte dell’area
ancora disponibile dell’ex sede del Macello in Piazza Sant’Agostino, ubicato
all’angolo tra via Olona e Via G.B.Vico.[1]
E’ il terreno dove è stato in seguito costruito l’edificio tutt’ora esistente che
ospita l’Istituto Professionale Cavalieri.
In data 10 marzo 1948 fu quindi presentata dalla Croce Verde
A.P.M. all’Ufficio Demanio Piano Regolatore del Comune di Milano una regolare domanda
in bollo per ottenere la concessione cinquantennale di questo terreno, per una
superficie di circa 1000 metri quadrati, allo scopo di costruirvi la propria sede.
Tre mesi dopo, il 24 giugno 1948, il Presidente Menichelli
inviò però una nuova lettera all’Avv. Mario Venanzi, Assessore
all’Urbanistica e Demanio.
Nella lettera, il Presidente segnalava un altro appezzamento
di terreno di proprietà municipale, situato tra via S. Calocero, via San
Vincenzo e via Cesare da Sesto, che “...preferiremmo avere in luogo del
suddetto, poiché molto meglio si presta alle esigenze tecniche della nostra
attività di pronto soccorso”.[2]
Il terreno era occupato da un campo da bocce e da alcuni
magazzini sinistrati dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
L'isolato tra le vie S. Vincenzo e S. Calogero nelle Mappe del Comune di Milano del 1946 |
Il 26 giugno 1948 il Comune di Milano rispose che la domanda
di concessione avrebbe potuto essere accolta solo se la Croce Verde A.P.M.
avesse costituito regolare Società Cooperativa Edilizia e a condizione che l’area
venisse utilizzata anche per la costruzione di locali d’abitazione ai piani
superiori.
La Croce Verde A.P.M. si dichiarò disponibile a costruire “…ai
piani superiori, locali di abitazione per il personale di servizio e per i soci
dell’istituzione”; in data 12 luglio 1948 presso il Notaio Longhi di Milano
fu quindi costituita “La Croce Verde – Società Cooperativa a responsabilità
Limitata tra i Soci della Croce Verde A.P.M. di Milano”.[3]
I soci fondatori della Cooperativa erano:
- Gen. Vittore Menichelli, residente in Via Sapeto 5, impiegato;
- Besana Gaetano, via F. Sforza 15, agricoltore;
- Ghidoli Mario, Piazza Fontana 1, commerciante;
- Marchini Luigi, via E. Ferrario 3, agente di commercio;
- Colombo Giuseppe, P. le Lotto 10, commerciante;
- Vignolo Aldo, via dell’Orso 16, professionista;
- Ghezzi Pietro, Via Solari 44, agente di commercio;
- Cucchi Luigi, Via Procaccini 24, meccanico;
- Abbiati Renzo, via Faà di Bruno 5, calzolaio;
- Jonghi Lavarini Dott. Giuseppe, Via B. Marcello 33, medico chirurgo.
In una relazione dell’Ufficio Tecnico Piano Regolatore datata
6 ottobre 1948 leggiamo che “…possa essere assegnata alla Cooperativa l’area
da essa richiesta in Via San Calocero. Detta area può ben prestarsi allo scopo,
perché centrale e in zona a scarso traffico veicolare; ha due fronti il che
rende agevole l’entrata e l’uscita delle autoambulanze e di non elevato valore
in quanto fronteggiante due strade di scarsa larghezza il che consente uno
sfruttamento limitato in altezza”. Il Comune propose quindi la concessione
trentennale del terreno, invitando la Croce Verde A.P.M. a presentare un
progetto di massima, che veniva consegnato e successivamente approvato dal
Comune nel gennaio 1949.
Convocazione del Consiglio Direttivo del 12 gennaio 1949, all'ordine del giorno le scelte per la nuova Sede (Archivio Storico Croce Verde A.P.M.) |
Il 4 maggio 1949 il Provveditorato Regionale alle Opere
Pubbliche scrisse al Comune di Milano per sollecitare la definizione della
pratica di concessione del terreno alla Croce Verde, in quanto “…interessa
all’Amministrazione dello Stato avere al più presto la disponibilità dei locali
attualmente occupati da detta Croce Verde nel palazzo di Piazza San sepolcro,
per allogarvi propri uffici”.
In data 10 maggio 1949 il Presidente inviò una lettera al
Sindaco di Milano Antonio Greppi. “La urgente necessità di dare una
conveniente sede alla nostra Società Volontaria di Soccorso, il cui sviluppo è
talmente aumentato che si è dovuto elevare a nove il numero delle autolettighe ed
istituire una guardia medica completa, si è fatta da qualche tempo impellente
ed improrogabile. – scriveva Menichelli – Il Ministero dei
Lavori Pubblici è interessato a rientrare in possesso dei locali costituenti l’attuale
Sede provvisoria. Purtroppo, malgrado tutte le promesse ed assicurazioni
ricevute, la nostra domanda di consegna provvisoria del terreno, onde iniziare
i lavori di costruzione, giace insabbiata sul tavolo del Sig. Dr. Bodino. È
possibile ora a Lei, Signor Sindaco, smuovere l’annosa pratica e permetterci di
dare finalmente il via ai lavori di costruzione della nostra Sede?”
Corriere della Sera, 18 maggio 1949 |
Con delibera della Giunta Municipale del 21 giugno 1949
venne finalmente approvata la concessione in uso dell’area di Via San Vincenzo per
la durata di anni trenta e il 26 luglio 1949 venne effettuata la regolare
consegna del terreno.
La Prefettura di Milano sollevò però obiezioni sulla durata
trentennale della concessione; la Croce Verde propose quindi di acquistare il
terreno “… nelle condizioni finanziarie più benevoli ed in rapporto alle
finalità ed alla essenza della Società richiedente, Ente non speculativo né di
lucro, ma bensì di pura beneficenza con attività svolta prevalentemente in
favore della cittadinanza milanese”.
Il Comune di Milano accolse la richiesta, proponendo un
prezzo di Lire 5.700 al mq., che venne accettato, per un valore dell’intero
lotto di L. 4.455.633.[7]
La Cassa di Risparmio intervenne erogando un mutuo fondiario a tasso agevolato
di Lire 4.500.000.
Per finanziare la costruzione venne aperta una sottoscrizione tra i soci e, con la garanzia personale del vicepresidente Commendator Mario Ghidoli, proprietario delle omonime telerie in Piazza Fontana, si poté ottenere dalla Banca Agricola Milanese un mutuo fiduciario di 20 milioni di lire.
Il vicepresidente Commendator Mario Ghidoli (da Ghidoli.it) |
Il Consiglio Direttivo deliberò anche di indire una pubblica
raccolta di fondi con la cartolina “Il Mattone”, ideata da un Consigliere e
realizzata dal pittore Manca, che diede il discreto risultato di 700.000 lire raccolte.
La cartolina "Il Mattone" (collezione A. Minissi) |
Le Patronesse ed il Comitato Propaganda raccolsero un altro
milione di lire; i militi decisero di dedicare al fondo per la sede tutto il
ricavato delle mance ricevute e da ricevere.
Il progetto della sede fu realizzato dall’Architetto
Raimondo Campanini, che volle offrire la sua opera gratuitamente; i lavori di
costruzione iniziarono nel 1949 e vennero realizzati dall’Impresa Colombo.
I progetti originali della Sede, firmati dall’Arch. Campanini (Archivio Storico Comune di Milano) |
La Sede ultimata |
Nel corso dei lavori di costruzione, venne presa in
considerazione l'ipotesi di costruire anche il secondo piano dell'edificio. Dal
verbale della seduta del Comitato Esecutivo del 6 gennaio 1950 apprendiamo
infatti che vennero formulate tre proposte per "... l'utilizzazione
dell'area del secondo piano, qualora si addivenga al sopralzo":
- Creazione di gabinetti medici di polispecialità da affittare in conduzione a sanitari;
- Creare un piccolo ente sanitario che integri specialità non ancora sfruttate da altri gabinetti polispecialistici;
- Creazione di un ospedaletto da 25 letti, "...attrezzato per la degenza di quelli infortunati che abbiano necessità di immediato intervento chirurgico".
Autoambulanza Fiat 1100 davanti alla Sede inaugurata (collezione A. Minissi) |
Il 1° ottobre 1950, in occasione dei festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario di fondazione, la nuova Sede venne inaugurata; il
Corriere della Sera diede la notizia con vari articoli.
Corriere della Sera, 1° ottobre 1950 |
Corriere della Sera, 2 ottobre 1950 |
Corriere della Sera, 4 ottobre 1950 |
Nel 1954 la Sede venne ampliata con la costruzione di tre
box nel cortile. In anni più recenti la Sede è stata completamente ristrutturata
all’interno, mantenendo invece l’aspetto esterno originario. Da oltre settant'anni continua ancor oggi ad ospitare le attività della benemerita Associazione.
Ringrazio sentitamente l’Archivio Storico del Comune di
Milano per la disponibilità e per il fondamentale contributo alla ricerca che ha consentito la realizzazione
di questo articolo.
[1] Archivio
Storico Comune di Milano
[2] Ibidem
[3] Atto Notaio Longhi, rep. 19.963
[4] Archivio Storico Comune di Milano
[5] Ibidem
[6] Ibidem
[7] Il valore attualizzato ad oggi corrisponde ad Euro 84.000.
[8] Archivio Storico Croce Verde A.P.M.