Il 7733 e le "colonnine" a Milano
A Milano, dal 1961 al 1994, la gestione delle chiamate di emergenza è avvenuta attraverso una centrale operativa che rispondeva al numero telefonico 7733 e che si appoggiava ad una rete di ambulanze parcheggiate in vari punti strategici della città chiamati "colonnine". Ecco la sua storia.
Nel 1945 era stato istituito in Italia un numero nazionale di emergenza, il 777, antesignano del 112 attuale, che fu sostituito nel 1968 dal 113, nel 1976 dal 212121 dei Carabinieri, diventato 112 nel 1981, e dal 115 nel 1987.
Il
centralino di coordinamento delle chiamate di pronto soccorso per la Città di
Milano era stato creato in via sperimentale nel 1961 ed affidato per breve
periodo alla Croce Rossa Italiana, con il numero 3886.
Il 25 novembre 1961 il servizio venne trasferito presso il
Comando della Vigilanza Urbana in Piazza Beccaria, a due passi dal Duomo, con
il nuovo numero 7733.
Corriere della Sera, 25 gennaio 1962 |
La sala operativa del 7733 si trovava al secondo piano del Palazzo che un tempo ospitava il Capitano di Giustizia, costruito fra il 1578 e la fine del secolo su disegno di Pietro Antonio Barca, rielaborato ed ampliato nel 1879, infine ripristinato nel 1960 da Piero Portaluppi, dopo la distruzione avvenuta nel 1943 a causa dei bombardamenti alleati.
Il Comando dei Vigili Urbani in Piazza Beccaria |
Vigili al lavoro nella centrale operativa del 7733 |
Il funzionamento del coordinamento era molto semplice: il
cittadino chiamava il 7733 per chiedere soccorso; i Vigili Urbani di turno, che
non avevano particolari competenze sanitarie, prendevano nota ed attraverso una
linea telefonica dedicata chiamavano il centralino della Sede della Croce più
vicina al punto della chiamata o una ambulanza che si trovasse in “colonnina”
nei pressi.
Il pannello delle colonnine nella centrale operativa del 7733 |
Le “colonnine” erano in origine i punti fissi di stazionamento
delle ambulanze nella città a Milano, così chiamate perché un tempo erano
caratterizzati da una "colonnina", cioè un telefono chiuso in un
armadietto in metallo sospeso su una colonnina, simile a quelli in uso ai
parcheggi taxi, che permetteva alla centrale operativa di contattare
direttamente l'equipaggio che stazionava con l’ambulanza in prossimità.
Volontario di una croce risponde ad una chiamata dalla colonnina |
Il termine “colonnina” rimase in uso anche quando le
ambulanze vennero dotate di apparecchio radio ricetrasmittente. Da quel momento
la richiesta di soccorso fu trasmessa dal 7733 via telefono solo al centralino
della Croce; era poi compito del centralinista di turno della Croce trasmetterla
rapidamente via radio all’equipaggio che stazionava in “colonnina”. In un primo
tempo i cittadini per allertare un soccorso potevano chiamare direttamente
anche i centralini delle Croci; successivamente si iniziò a rispondere a queste
chiamate invitando a chiamare il 7733.
Il servizio in Centrale Operativa, attivo 24 ore su 24, 7
giorni si 7, era normalmente garantito da 4 Vigili Urbani di giorno e da 2 di
notte; venivano gestite mediamente 1000 telefonate al giorno.
Vigili in postazione che rispondono alle chiamate al 7733 |
I servizi erano classificati su due soli livelli di emergenza: “Normale” e “Urgente”, intendendo con il termine “Urgente” i servizi con uso di lampeggianti e sirena. Solitamente il 7733 forniva anche all’equipaggio o al centralinista una sommaria descrizione del motivo della chiamata. Rimaneva invece di esclusiva competenza e responsabilità del capo equipaggio dell’ambulanza la scelta dell’ospedale a cui recarsi dopo aver caricato il paziente, scelta che veniva effettuata in base alla vicinanza ed alla presunta diagnosi effettuata. L’ospedale di destinazione non doveva essere comunicato al 7733, mentre invece doveva essere comunicato il servizio “a vuoto”, e cioè quando, giunta sul posto, l’ambulanza non trovava nessuno ad attenderla.
Ecco alcuni brani di dialoghi con il 7733: “Bianca, ha una macchina?” “Si” “Bene me la manda in normale in Viale Papiniano…”; “Verde, per la Baracca, urgente in Corso Vercelli…”. I servizi eventualmente rifiutati dovevano essere segnati su un apposito registro.
Corriere della Sera, 16 maggio 1979 |
Quando l’ambulanza dava via radio il libero dall’Ospedale, che non doveva essere comunicato al 7733, il centralinista chiamava il 7733 per “cercare una colonnina”; si faceva cioè dire dal 7733 quali fossero le colonnine al momento libere ed in base alla risposta indirizzava l’ambulanza ad una colonnina, con il rischio che nel frattempo la colonnina venisse però occupata dall’ambulanza di un’altra Croce. In tal caso si poteva restare in colonnina come seconda macchina o richiamare il 7733 e farsi dire altra colonnina libera. Quando la macchina era giunta in colonnina, come prima o seconda macchina, bisognava avvertire il 7733, che la inseriva sul suo tabellone di controllo.
Nei primi anni le colonnine potevano erano presidiate 24 ore su 24; dagli anni ’70, dopo che si erano verificati alcuni spiacevoli episodi, tutte le ambulanze in colonnina venivano fatte rientrare in sede dalla mezzanotte sino al mattino successivo.
Le colonnine
più frequentate erano Zara/Marche, Baracca, Cantore, Napoli, Ghirlandaio, Maciachini. Spesso si
stazionava anche in XXIV maggio, Tibaldi/Sforza, Belfanti. Da Corsico si andava
in Inganni/Lorenteggio. Quando una Croce aveva due macchine
in colonnina, una in Ghirlandaio e l'altra in Napoli, gli equipaggi chiedevano agli
automobilisti di passaggio sulla circonvallazione di portare ai colleghi
dell’altra macchina giornali o generi di conforto.
Altro aspetto di non poco conto era che tutti i servizi
effettuati su richiesta del 7733 erano a carico del trasportato; dopo lo
scarico in ospedale il caposervizio doveva chiedere il pagamento ai parenti. Se
non era possibile incassare in quel momento, veniva spedita una lettera al
domicilio dichiarato dal paziente, con un bollettino di conto corrente postale
allegato. Il numero degli insoluti era purtroppo molto alto, ed era fra le
principali cause delle gravi difficoltà economiche in cui versavano le Croci in quegli anni.
Corriere della Sera, 16 febbraio 1994 |
Questo servizio così organizzato ha rappresentato per 33 anni
la struttura portante del soccorso urgente a Milano. Il 16 febbraio del 1994 il
servizio di coordinamento venne trasferito alla Regione Lombardia e la Centrale
Operativa fu installata a Niguarda, ove tutt’ora opera. La centrale operativa
in Piazza Beccaria fu dismessa ed il numero 7733 venne spento per sempre.